Cioccolato e cioccolatai
Fu grazie ad un momento di stizza di Carlo Felice (il sovrano più stizzoso della storia sabauda, oltreché il meno illuminato) che venne affidata alla storia piemontese la figura del cioccolataio come sinonimo di figuraccia. Si narra infatti che nel 1823 un bottegaio arricchitosi nel fabbricar cioccolato si aggirasse per le vie di Torino su una carrozza a quattro cavalli così ostentatamente sfarzosa da far scomparire quella del Re. Si era in piena clima di Restaurazione, in una città piccola e bigotta, in fase di espiazione dei recenti trascorsi rivoluzionari. Di fronte a quell'eccesso di esibizionismo, il re andò su tutte le furie: "io sono il Re di Sardegna, di Cipro e di Gerusalemme, quando esco in strada in carrozza non voglio fare la figura del cioccolataio!". Così si spiega che ad un onesto e benefico mestiere sia stata appioppata una notazione spregiativa, altrimenti del tutto immotivata. In ogni caso le furie di re Carlo Felice non toccarono minimamente le for...